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Chi siamo

L’associazione Tecla Onlus è nata il 30 aprile del 2010 ad Arezzo per volontà di un gruppo di amici attivi in diversi settori della società civile ed accomunati dal desiderio di aumentare il proprio impegno a favore delle comunità svantaggiate dei Paesi in via di sviluppo nel pieno rispetto della loro autonomia culturale, politica e religiosa.
Ha come scopo primario mettere le proprie energie culturali, materiali ed economiche a disposizione di comunità che si trovino in una reale situazione di bisogno, coinvolgendo il territorio locale e nazionale, facendo anche ricorso ad un’attività di educazione e sensibilizzazione allo sviluppo.

La nostra struttura è così composta:

Gabriella Rossi PRESIDENTE

Giada Alterini VICEPRESIDENTE
Paola Zappalorti VICEPRESIDENTE

Roberta Fabianelli SEGRETARIA

Tiziana Fugali TESORIERA

CONSIGLIERI:
Nadia Conti, Lia Gonnelli, Gianfranco Ceccarelli, Roberta Poponcini

 

L’Associazione si muove nei seguenti ambiti:

Studiare, progettare e realizzare opere di sviluppo in cooperazione con i soggetti che ne beneficeranno;
Costituire canali di relazione diretta con i soggetti beneficiati, per l’erogazione degli aiuti ed il monitoraggio del loro utilizzo, fornendo anche assistenza formativa per la rendicontazione, al fine di assicurare la trasparenza delle informazioni e la visibilità sull’avanzamento dei progetti a tutte le parti interessate;
Collaborare, mettere a disposizione dei soggetti in situazione di bisogno, che lo richiederanno, volontari, aiuti alimentari, tecnologici ed economici;
Sostenere progetti e microprogetti in favore di popolazioni svantaggiate in ogni parte del mondo;
Promuovere e organizzare, senza alcuna finalità lucrativa, raccolte di fondi e manifestazioni culturali, o partecipare, ad esse, con propri associati;
Assistere, anche economicamente, nei limiti delle proprie possibilità, le singole comunità che intendono affrontare programmi di educazione e riabilitazione dei bambini bisognosi mediante l’adozione a distanza;
Organizzare campi lavoro e diffondere forme di turismo responsabile;
Sensibilizzare l’opinione pubblica ai problemi del sottosviluppo anche attraverso la divulgazione di materiale editoriale (libri, riviste, volantini, ecc.);
Promuovere lo studio costante delle aree dei paesi impoveriti;
Promuovere stages ed attività formativa e culturale in ambito sanitario, tecnico ed amministrativo.